Cacchiamo

Storia

L'antico borgo feudale di Cacchiamo, frazione di Calascibetta, dista circa 20 km dal centro xibetano. 

In  precedenza, l'antico borgo era denominato "Guaccino" o "Lo Cacchimo" ed appartenne al territorio di Sperlinga fino al 1568, poiché fu acquistato da Nicolò Ferreri al quale rimase per un secolo.

Successivamente, nel 1733 la nuova proprietaria Donna Giovanna Lanza Castello lo affidò al barone Francesco Benedetto Bongiorno, il quale fece costruire un grande edificio per il soggiorno della famiglia, così il fratello di quest'ultimo si dedicò alla costruzione di una Masseria.

Questo borgo era un luogo di ristoro e soste per i viaggiatori e luogo di passaggio per i pastori in transumanza, di conseguenza, con la famiglia Bongiorno esso fu valorizzato, infatti una popolazione iniziò ad insediarsi stabilmente e ciò favorì l'incremento demografico e fervore edilizio. 

Infine, nel 1800, anno in cui i Bongiorno si estinguono per mancanza di eredi diretti,  la località passò a far parte del territorio di Calascibetta.


Cosa Vedere


Geopark Center "Leonardo Macaluso"

Il Geopark Center "Leonardo Macaluso è un centro di promozione geoturistico, volto a valorizzare la scogliera corallina e, finanziato dal Gal Rocca di Cerere che sorge a sud di Cacchiamo.

Il Geopark offre l'opportunità di conoscere il territorio dell'entroterra siculo.

Al suo interno vi sono una sala immersiva, proiezioni interattive e, inoltre, viene data la possibilità al visitatore di toccare con mano la storia geologica del nostro territorio che, a sua volta, permette al visitatore di fare un'esperienza turistica e formativa completa. 


Villa Masseria

La masseria di Cacchiamo fu originariamente edificata nella seconda metà del XVI secolo dalla famiglia Ferreri. Tra il 1733 e il 1762, proprio accanto alla strada di collegamento con i territori circostanti di Gangi, Nicosia, Calascibetta, il barone Bongiorno volle la costruzione di una dimora con baglio centrale, che potesse diventare un edificio di dimora della famiglia baronale in quel feudo. L’impressione è quella di un baglio feudale chiuso; la corte quadrangolare, a cui si accede da un alto portone arcuato, è circondato da una serie di edifici, fra i quali spicca quello padronale, che occupa la parte centrale dell’ala posta di fronte all’ingresso. Al suo interno, la villa-masseria venne dotata di arredi e ornamenti, con affreschi e pavimenti maiolicati ancora oggi perfettamente visibili, che facevano di questa residenza non una semplice casa di campagna ma un piccolo palazzo residenziale. Essendo una dimora baronale la villa era dotata di una piccola cappella, dove la famiglia pregava, addobbata con un quadro di Maria SS. Della Concezione e un piccolo altare, sulla quale era poggiata una Croce su di un piedistallo. Nel 1998, la villa masseria di Càcchiamo venne dichiarata monumento di rilevante interesse storico-artistico e architettonico.